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STARFLY |
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La soluzione perfetta per:
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Il disegno dell’impianto Starfly garantisce un’elevata performance in situazioni di osso di scarsa densità.
L’inserimento dell’impianto risulta particolarmente agevole in osso medio e morbido (D2/D4) e in casi post-estrattivi, con un’osteotomia ridotta e garantendo in ogni caso un’elevata stabilità primaria.
Infatti, in osso D3/D4 anche praticando una profondità di fresatura inferiore rispetto alla lunghezza dell’impianto, l’impianto è in grado di avvitarsi nell’osso fino a sommergere completamente la parte con trattamento superficiale SL ed il collarino lucido H 1.5 mm.
L’inserimento in osso denso D1 rende necessaria l’osteotomia a tutta lunghezza, oltre ad un’adeguata preparazione della corticale tramite l’uso del countersink dedicato.
L’apice arrotondato facilita il centraggio del foro implantare e riduce il rischio di lesioni a strutture anatomiche come il nervo mandibolare, il seno mascellare e vasi sanguigni.
Di
seguito un esempio di protocollo chirurgico per la preparazione di un sito
implantare in osso denso.
Nel rispetto delle peculiari differenze fra il tessuto osseo e i tessuti molli, l’impianto Starfly si presenta ibrido, con superfici diversamente trattate a seconda delle diverse porzioni.
Le spire con trattamento superficiale SL verso la porzione corticale vanno a terminare in un collarino cilindrico lucido di altezza 1.5 mm, anch’esso destinato al posizionamento endosseo. La superficie liscia del collarino contrasta l’attacco e la proliferazione batterica nel tempo, riducendo il rischio di peri-implantiti e di riassorbimento osseo.
Il tratto cilindrico e lucido successivamente si rastrema fino a raggiungere il diametro 3.5 mm, creando una switching platform, anodizzata giallo-oro, destinata a facilitare l’adesione dei tessuti molli e nel contempo a contrastare l’attacco della colonizzazione batterica. L’impianto Starfly prevede un’unica piattaforma di connessione alla parte protesica, di diametro 3.5 mm e denominata RP (Regular Platform). La switching platform anodizzata giallo-oro, di altezza 0,5 mm, raccorda i diversi diametri degli impianti all’unico diametro delle parti protesiche. Ne consegue che la rastrematura della switching platform risulta maggiormente evidente negli impianti di diametro maggiore. Nell’impianto Ø 3.5, il diametro dell’impianto coincide con il diametro della piattaforma, pertanto la switching platform presenta morfologia cilindrica e non rastremata.
L’insieme
di queste caratteristiche garantisce flessibilità nella gestione della
profondità in fase di posizionamento, senza alterare la stabilità primaria dell’impianto
anche in osso medio/morbido.
L’impianto Starfly presenta una connessione interna esagonale ad invito svasato. Tale tipo di connessione in combinazione con i monconi di tipo friction, realizzata secondo i parametri di eccellenza che contraddistinguono l’intero processo produttivo IML, riduce le sollecitazioni orizzontali sull’osso, distribuisce correttamente le forze masticatorie all’interno dell’impianto, protegge la vite di ritenzione dal carico eccessivo e garantisce stabilità al manufatto protesico, oltre
ad un ottimo sigillo batterico nel tempo.
Le condizioni indispensabili per la realizzazione di queste eccellenti prestazioni sono la perfetta centratura dell’esagono interno rispetto all’asse dell’impianto e la tolleranza di 5 millesimi sulla misura dell’esagono dell’impianto garantita sul 100% della produzione.
Anche le parti protesiche della linea Starfly sono realizzate nel rigido rispetto di misure e tolleranze.
IML,
infatti, applica gli stessi elevati standard qualitativi durante la produzione
di ogni componente, non solo per gli impianti. In tal modo, IML realizza
meccanicamente il perfetto accoppiamento fra impianto e moncone.
QUALITÀ |
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